Il digital tasting salverà la comunicazione del vino. Ne sono profondamente convinta, tanto che, a partire dalla seconda settimana di marzo ho avviato il progetto Vino-à-porter incentrato proprio sui digital tasting, sia per i media, sia per gli operatori del settore e per il cliente finale. Un progetto variegato che ci sta dando grandi soddisfazioni.
Fatto sta che in questi giorni ho stappato un po’ più di bottiglie del solito, complice, appunto, il digital tasting con alcuni produttori. Tutti grandi vini, da tutti belle soddisfazioni, e da alcuni, grande godimento. Ve li racconto.
Rosso di Montalcino Doc 2017 Franco Pacenti
Ottimo Rosso di Montalcino, di una piccola azienda che lavora con grande sapienza. In questo vino troverete frutta rossa e nera e fiori fresche, sia al naso sia in bocca, un sorso di bella trama tannica, definita, molto interessante. Aspetto con ansia Pasqua per stappare i loro Brunello, perché sono assai certa che mi daranno grandi soddisfazioni. Come si dice, #staytuned .
Costa 19 euro
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Onestà. Oggi, prima di raccontarvi i vini che ho assaggiato negli ultimi cinque giorni, voglio parlarvi di onestà. Qui in questo blog non leggerete mai commenti a vini scritti solo per lusingare chi li produce: ho molto rispetto per chi legge, per i consumatori, così come per i produttori, a cui penso possano essere utili anche le piccole critiche costruttive. E se un vino non mi piace proprio, non lo troverete in queste liste, perché a scrivere male si fa notizia, ma non è il mio stile.
Onestà e rispetto. Non sono una persona cinica, ma realistica: in giro ce n’è ormai troppo poco di onestà e rispetto e questo è uno dei mali del momento in cui viviamo.
Potrei dilungarmi su questo argomento per pagine e pagine, invece siamo qui per godere del piacere che solo il vino ci sa dare. E vi racconto quello che ho trovato io dentro queste sette nuove bottiglie di vino.
Brunello di Montalcino Docg 2015 Franco Pacenti
Il nome dell’azienda evoca il momento della sua svolta qualitativa, quella compiuta con l’entrata di Franco Pacenti nella conduzione della cantina. Ma le origini mettono radici qualche anno prima con suo padre Rosildo, classe 1924, figlio di famiglia di origini contadine. Grande lavoratore e con un profondo amore per la sua terra, corona il sogno di costruire qualcosa di suo acquistando il podere Canalicchio nel 1962 ed è fra i primi a credere fortemente nel potenziale di Montalcino e a valorizzare il Sangiovese. Prende così vita il nucleo aziendale originario con la prima bottiglia prodotta di Brunello di Montalcino annata 1966. Questo Brunello è corposo, profondo, con tanniniben equilibrati: ciliegie e spezie si alternano a sentori più evoluti, spezie, agrumi, macchia mediterranea. Note che trovate anche al palato, dove è già pronto per dare grande soddisfazioni.
Costa circa 45 euro
Rosildo Brunello di Montalcino Docg 2015 Franco Pacenti
Questo vino è l’ultimo nato in casa Franco Pacenti e vedete qui sopra una bottiglia anonima perché ancora non è stata rilasciata l’etichetta (quella della mia bottiglia che ho stappato, e che vedete nella line up di apertura, è infatti provvisoria). Il Brunello di Montalcino di punta della cantina, giustamente dedicato al fondatore, Rosildo Pacenti (vedi vino precedente). Frutto di un paziente invecchiamento in botti di rovere francese da 10 ettolitri, questo vino è prodotto con uve provenienti da un vigneto impiantato proprio da Rosildo. Ha stoffa, personalità, che si dipanano tra note di frutti di bosco, pepe nero, un pizzico di tabacco. Sarà un grande vino, tra cinque anni.
Costa circa 110 euro